Dieta chetogenica: no al fai da te

Dieta chetogenica No al fai da te
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La dieta chetogenica è una delle più discusse e ricercate negli ultimi anni. Promette risultati significativi in termini di perdita di peso e gestione di alcune condizioni di salute. Tuttavia, la sua complessità e i meccanismi fisiologici coinvolti la rendono una strategia alimentare da non sottovalutare. Affrontare questa dieta senza il supporto di un Biologo Nutrizionista esperto può comportare rischi per la salute e ostacoli nella gestione quotidiana dell’alimentazione. In questo articolo esploreremo cos’è la dieta chetogenica, i rischi del fai da te e i motivi per cui è fondamentale il supporto di un professionista.

Cos'è la dieta chetogenica?

La dieta chetogenica è un approccio nutrizionale che mira a modificare il metabolismo energetico del corpo, inducendo uno stato noto come chetosi. Ma cosa significa esattamente? In condizioni normali, l’organismo utilizza i carboidrati come principale fonte di energia. I carboidrati, una volta assunti, vengono trasformati in glucosio, il “carburante” preferito dal corpo per alimentare le cellule.

Tuttavia, quando l’apporto di carboidrati viene ridotto in modo significativo (generalmente sotto i 50 grammi al giorno, ma il valore può variare da persona a persona), le riserve di glicogeno nel fegato e nei muscoli si esauriscono. A questo punto, l’organismo si trova costretto a cercare fonti alternative di energia. Ed è qui che entrano in gioco i grassi.

Il fegato inizia a metabolizzare gli acidi grassi, producendo dei composti chiamati corpi chetonici (acido acetoacetico, acido β-idrossibutirrico e acetone). Questi corpi chetonici diventano la nuova fonte di energia per il cervello, i muscoli e gli altri tessuti del corpo.

Il meccanismo della chetosi

Il meccanismo della chetosi rappresenta un processo metabolico fondamentale che consente al corpo di utilizzare i grassi come fonte energetica primaria al posto dei carboidrati. Questo stato metabolico non avviene in modo immediato, ma richiede una serie di passaggi chiave che coinvolgono il metabolismo dei grassi e il funzionamento del fegato.

Il primo step è la riduzione dei carboidrati. La dieta chetogenica riduce drasticamente l’apporto di alimenti fonte di carboidrati, come cereali, legumi, frutta e verdure amidacee. Questo porta a un progressivo esaurimento delle riserve di glicogeno presenti nel fegato e nei muscoli. Poiché il glicogeno trattiene acqua, si osserva anche una perdita di liquidi nelle prime fasi.

A questo punto, il corpo è costretto a trovare una fonte energetica alternativa. Entra in gioco la mobilizzazione dei grassi, ovvero l’attivazione dei depositi di grasso corporeo. Gli acidi grassi vengono rilasciati nel sangue e trasportati al fegato, dove inizia il passo successivo: la produzione di corpi chetonici. Il fegato converte gli acidi grassi in corpi chetonici (acido acetoacetico, β-idrossibutirrico e acetone), che rappresentano una nuova fonte di energia per muscoli, cuore e cervello.

Infine, si verifica l’adattamento metabolico. Dopo alcuni giorni o settimane, il corpo diventa più efficiente nell’uso dei corpi chetonici, riducendo la dipendenza dal glucosio. Questo processo metabolico consente una maggiore stabilità energetica e può favorire il controllo della fame, la lucidità mentale e l’uso efficiente delle riserve di grasso.

I benefici metabolici della chetosi

La chetosi è uno stato metabolico che offre numerosi benefici, non solo in termini di utilizzo dei grassi come fonte di energia, ma anche nel trattamento di diverse condizioni cliniche. Sebbene venga spesso associata alla perdita di peso, i suoi effetti positivi vanno ben oltre, coinvolgendo la gestione di patologie metaboliche e neurodegenerative.

Uno dei primi e più noti benefici della chetosi è la sua applicazione nel trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci, in particolare nei bambini. La dieta chetogenica, utilizzata a scopo terapeutico, ha dimostrato di ridurre la frequenza e l’intensità delle crisi epilettiche, offrendo un’opzione di trattamento nei casi in cui le terapie farmacologiche si rivelano inefficaci.

Oltre all’epilessia, la chetosi sta trovando applicazioni promettenti in patologie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. In queste condizioni, il cervello subisce un’alterazione del metabolismo del glucosio. I corpi chetonici prodotti durante la chetosi possono servire come fonte energetica alternativa per il cervello, migliorando le funzioni cognitive e riducendo lo stress ossidativo.

Anche in contesti metabolici come il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica, la chetosi può contribuire a migliorare la sensibilità all’insulina e a controllare i livelli di glicemia, riducendo le fluttuazioni glicemiche responsabili di stanchezza e fame improvvisa.

Tuttavia, questi benefici non giustificano il fai da te, poiché ogni persona ha un metabolismo unico. Solo con la guida di un Biologo Nutrizionista è possibile personalizzare la dieta e ottenere risultati sicuri e duraturi senza mettere a rischio la salute.

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Differenza tra chetosi e chetoacidosi

Sebbene i termini chetosi e chetoacidosi siano spesso confusi, si tratta di due condizioni metaboliche profondamente diverse, sia per i meccanismi coinvolti che per le implicazioni sulla salute. Conoscere la differenza tra queste due condizioni è fondamentale, soprattutto quando si segue una dieta chetogenica.

La chetosi è uno stato metabolico naturale, fisiologico e controllato, in cui il corpo utilizza i corpi chetonici come fonte di energia alternativa al posto del glucosio. La chetosi si attiva quando l’apporto di carboidrati viene ridotto drasticamente, portando all’esaurimento delle riserve di glicogeno presenti nel fegato. A questo punto, il fegato inizia a metabolizzare i grassi e a produrre corpi chetonici (acetoacetato, β-idrossibutirrato e acetone), che vengono utilizzati da cervello, muscoli e cuore per le loro funzioni energetiche. La produzione di corpi chetonici è regolata dall’organismo, che ne mantiene livelli stabili e non pericolosi per la salute.

Al contrario, la chetoacidosi è una condizione patologica e pericolosa che può verificarsi, in particolare, nei soggetti affetti da diabete di tipo 1 o in persone con insufficienza epatica o renale. In questo caso, la produzione di corpi chetonici diventa eccessiva, portando a un aumento della loro concentrazione nel sangue. Questo provoca una riduzione del pH sanguigno, rendendo il sangue troppo acido, una condizione potenzialmente fatale se non trattata. I sintomi includono nausea, vomito, respiro affannoso e confusione mentale, e richiedono un intervento medico immediato.

In sintesi, la chetosi è uno stato naturale e controllato, mentre la chetoacidosi è una condizione pericolosa e patologica. Seguire una dieta chetogenica fai da te può portare a errori che rischiano di trasformare la chetosi in chetoacidosi. Con il supporto di un Biologo Nutrizionista, è possibile garantire il controllo della produzione di corpi chetonici e prevenire rischi inutili.

Quanto tempo ci vuole per entrare in chetosi?

Il tempo necessario per entrare in chetosi varia da persona a persona e dipende da diversi fattori metabolici e alimentari. In media, il corpo impiega da 2 a 7 giorni per raggiungere lo stato di chetosi, ma questa tempistica può essere influenzata da vari aspetti come la quantità di carboidrati consumati, il livello di attività fisica, l’età, il sesso, la composizione corporea e il metabolismo individuale.

Il percorso verso la chetosi segue una serie di passaggi precisi. Quando si inizia una dieta chetogenica, il corpo esaurisce progressivamente le sue riserve di glicogeno epatico e muscolare, che rappresentano la fonte primaria di glucosio utilizzata dal corpo per produrre energia. Durante questa fase, molte persone sperimentano una rapida perdita di liquidi associata all’eliminazione del glicogeno, poiché ogni grammo di glicogeno trattiene circa 3 grammi di acqua.

Quando le scorte di glicogeno si esauriscono, l’organismo avvia la produzione di corpi chetonici (acido acetoacetico, β-idrossibutirrico e acetone) a partire dagli acidi grassi rilasciati dal tessuto adiposo. La presenza di corpi chetonici nel sangue e nelle urine è un chiaro segnale che il corpo è entrato in chetosi.

Il tempo per entrare in chetosi può ridursi se si pratica attività fisica intensa, poiché l’attività accelera il consumo di glicogeno. Anche il digiuno intermittente o la riduzione drastica dei carboidrati (spesso sotto i 20-50 grammi al giorno) può abbreviare il tempo necessario per avviare la chetosi.

È importante sottolineare che il percorso verso la chetosi non è sempre lineare e, nelle prime fasi, molte persone sperimentano la cosiddetta “keto flu” (influenza chetogenica), con sintomi come mal di testa, stanchezza, irritabilità e crampi muscolari. Questi sintomi sono transitori e derivano dalla necessità dell’organismo di adattarsi al nuovo substrato energetico.

In conclusione, entrare in chetosi richiede in media 2-7 giorni, ma il percorso può variare in base ai fattori metabolici individuali e allo stile di vita. Con il supporto di un Biologo Nutrizionista, è possibile ridurre i tempi e affrontare con maggiore serenità la fase di transizione, evitando i disagi legati all’influenza chetogenica.

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Perché evitare il fai da te nella dieta chetogenica?

Affrontare una dieta chetogenica senza il supporto di un Biologo Nutrizionista è un errore che può comportare seri rischi per la salute. Sebbene questa dieta sia spesso promossa online come una soluzione “miracolosa” per perdere peso, la realtà è ben diversa. La dieta chetogenica agisce direttamente sul metabolismo energetico, portando il corpo a utilizzare i grassi come fonte principale di energia anziché i carboidrati. Questo cambiamento metabolico, noto come chetosi, richiede un monitoraggio costante e una profonda conoscenza della biochimica corporea.

Uno dei primi rischi del fai da te è il rischio di squilibri nutrizionali. Quando si eliminano o si riducono drasticamente gli alimenti fonte di carboidrati, come frutta, verdura e cereali integrali, si priva l’organismo di importanti fibre, vitamine e minerali. Questi nutrienti non solo supportano il buon funzionamento dell’intestino, ma giocano anche un ruolo essenziale nel rafforzare il sistema immunitario e nel mantenere in salute il microbiota intestinale. La mancanza di fibre, ad esempio, può provocare stitichezza e alterazioni della flora intestinale, mentre la carenza di vitamine e minerali può portare a debolezza, irritabilità e problemi cognitivi. Con la guida di un Biologo Nutrizionista, è invece possibile garantire il giusto apporto di questi nutrienti attraverso un’alimentazione bilanciata e varia, anche in un contesto chetogenico.

Un altro aspetto cruciale da considerare è il rischio di chetoacidosi, che non va mai confusa con la chetosi. Mentre la chetosi è uno stato fisiologico naturale e controllato, la chetoacidosi è una condizione patologica pericolosa. Questa situazione si verifica quando i livelli di corpi chetonici nel sangue salgono in modo eccessivo, portando a una riduzione del pH sanguigno e alla conseguente acidificazione dell’organismo. La chetoacidosi rappresenta una vera emergenza medica, soprattutto per le persone affette da diabete di tipo 1 o con condizioni metaboliche compromesse. In questi casi, il fai da te diventa estremamente pericoloso, poiché l’eccesso di corpi chetonici può causare sintomi gravi come nausea, vomito, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, perdita di coscienza. Solo con il supporto di un Biologo Nutrizionista è possibile monitorare costantemente i livelli di corpi chetonici e garantire la sicurezza del percorso nutrizionale.

Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è il sovraccarico renale ed epatico. Il fegato è l’organo responsabile della produzione dei corpi chetonici, mentre i reni svolgono un ruolo fondamentale nell’eliminazione dei prodotti di scarto. Se la dieta chetogenica non viene controllata in modo adeguato, si rischia di sovraccaricare questi organi, soprattutto se si eccede con l’apporto di proteine. L’eccesso di proteine, infatti, porta alla produzione di urea, un sottoprodotto metabolico che i reni devono eliminare attraverso le urine. Questo può aumentare il rischio di insufficienza renale o aggravare eventuali condizioni preesistenti. Il fai da te non permette di riconoscere questi segnali di sovraccarico epatico e renale, mentre un Biologo Nutrizionista è in grado di prevenire il problema impostando un piano nutrizionale equilibrato e sicuro.

Anche il microbiota intestinale risente negativamente di una dieta chetogenica improvvisata. La riduzione dell’assunzione di alimenti ricchi di carboidrati (come cereali integrali, legumi e frutta) diminuisce l’apporto di fibre prebiotiche, ovvero quelle fibre che nutrono i batteri “buoni” presenti nell’intestino. Questo può portare a una riduzione della diversità batterica intestinale e all’aumento di batteri “cattivi”, con effetti negativi sulla digestione e sul sistema immunitario. Il risultato può essere un aumento di episodi di gonfiore, meteorismo e stitichezza, oltre a una maggiore vulnerabilità alle infezioni intestinali. Il Biologo Nutrizionista è in grado di introdurre alimenti o strategie per preservare la salute del microbiota anche durante la dieta chetogenica, evitando effetti collaterali indesiderati.

Inoltre, c’è un problema di adattamento metabolico. Passare da un metabolismo basato sui carboidrati a uno basato sui grassi non è immediato e il corpo ha bisogno di un periodo di adattamento. Questo periodo, che può durare da pochi giorni a diverse settimane, è caratterizzato dalla cosiddetta “keto flu” o influenza chetogenica. I sintomi includono mal di testa, stanchezza, irritabilità, crampi muscolari e difficoltà di concentrazione. Affrontare questa fase da soli senza supporto può portare molte persone ad abbandonare la dieta, pensando che “non funziona” o che “non è adatta”. In realtà, con il giusto supporto, questa fase può essere gestita meglio, riducendo i sintomi grazie a specifici accorgimenti, come l’aumento dell’apporto di elettroliti e liquidi.

Un altro punto critico del fai da te è la monotonia alimentare. Seguire una dieta chetogenica senza le conoscenze necessarie porta molte persone a consumare sempre gli stessi alimenti (come carne, uova e formaggi) e a eliminare quasi del tutto frutta e verdura. Questo non solo riduce la varietà nutrizionale, ma compromette anche la salute mentale e la motivazione. Mangiare gli stessi cibi ogni giorno diventa frustrante e aumenta il rischio di abbandono della dieta. Un Biologo Nutrizionista, invece, sa come variare gli alimenti all’interno dei parametri della chetosi, offrendo piatti creativi, gustosi e soprattutto equilibrati.

Infine, uno dei problemi più gravi del fai da te è l’assenza di controllo e monitoraggio. La dieta chetogenica non è “una dieta qualsiasi”, ma un approccio che coinvolge il monitoraggio costante dei livelli di chetoni nel sangue, dei parametri metabolici e dello stato di salute generale. Senza il supporto di un Biologo Nutrizionista, si rischia di non riconoscere segnali di allarme o di non sapere come modificare il piano alimentare in caso di problemi. Il monitoraggio permette di valutare l’efficacia della dieta e di fare correzioni nel tempo, evitando rischi per la salute e massimizzando i benefici.

Senza la guida di un Biologo Nutrizionista, il fai da te espone a rischi per la salute, come squilibri nutrizionali, chetoacidosi, sovraccarico renale ed epatico, disbiosi intestinale e perdita di motivazione per la monotonia alimentare. Affidarsi a un professionista non solo garantisce la sicurezza, ma consente anche di personalizzare il percorso in base alle esigenze individuali, ottimizzando i risultati e preservando la salute a lungo termine. La tua salute non è un gioco, non affidarti a soluzioni improvvisate.

Perché affidarsi a un Biologo Nutrizionista?

Seguire la dieta chetogenica senza il supporto di un Biologo Nutrizionista può sembrare una scelta economica e rapida, ma la realtà è ben diversa. Questo approccio nutrizionale richiede una profonda conoscenza dei meccanismi metabolici e un costante monitoraggio delle risposte del corpo. Affidarsi a un Biologo Nutrizionista non è solo una questione di sicurezza, ma anche di efficacia e personalizzazione del percorso alimentare. Ecco i motivi principali per cui la guida di un professionista fa la differenza.

Un primo aspetto fondamentale è la personalizzazione del piano nutrizionale. Ogni persona ha un metabolismo unico, con esigenze e risposte diverse ai cambiamenti alimentari. Il Biologo Nutrizionista elabora un piano alimentare su misura, tenendo conto della storia clinica, delle patologie pregresse, dello stile di vita e degli obiettivi specifici della persona. La dieta chetogenica non è uguale per tutti: chi pratica sport, chi soffre di resistenza insulinica o chi vuole migliorare la composizione corporea ha bisogno di approcci differenti. Grazie alla personalizzazione, si evitano schemi rigidi e generici che rischiano di compromettere la salute.

Altro aspetto essenziale è il monitoraggio continuo. La dieta chetogenica non è statica, ma si adatta in base alla risposta dell’organismo. Il Biologo Nutrizionista tiene sotto controllo i livelli di corpi chetonici nel sangue, lo stato di idratazione e la salute renale ed epatica. Grazie al monitoraggio costante, è possibile identificare eventuali segnali di allarme e correggere il piano nutrizionale in tempo reale. Il paziente viene accompagnato lungo tutto il percorso, con adeguamenti continui che garantiscono risultati duraturi e sicuri.

Un altro vantaggio fondamentale è la gestione degli effetti collaterali. La fase iniziale della dieta chetogenica può portare a sintomi spiacevoli, noti come “keto flu” (influenza chetogenica), tra cui mal di testa, stanchezza, irritabilità e crampi muscolari. Senza il supporto di un Biologo Nutrizionista, molte persone abbandonano la dieta proprio in questa fase. Un esperto, invece, può consigliare strategie efficaci per ridurre questi sintomi, come l’integrazione di elettroliti e il miglioramento dell’idratazione.

Inoltre, un Biologo Nutrizionista si occupa della varietà alimentare. La dieta chetogenica non deve essere monotona e ripetitiva. Molte persone che seguono il fai da te si trovano a mangiare sempre gli stessi alimenti (come carne, uova e formaggi), finendo per stancarsi. Il nutrizionista introduce una varietà di alimenti e ricette gustose, rispettando i principi della dieta ma garantendo una maggiore soddisfazione gustativa. Questo non solo favorisce la continuità del percorso, ma anche il benessere psicologico, riducendo il rischio di abbandono della dieta.

Infine, il Biologo Nutrizionista è il punto di riferimento per sfatare falsi miti e garantire una corretta informazione. Su internet si trovano informazioni contrastanti, spesso errate, che generano confusione e insicurezza. Il Biologo Nutrizionista chiarisce ogni dubbio e fornisce informazioni scientifiche accurate, eliminando false credenze e spiegando con trasparenza ogni passaggio del percorso.

In conclusione, affidarsi a un Biologo Nutrizionista significa sicurezza, personalizzazione e monitoraggio costante. Un percorso nutrizionale seguito con un professionista è più efficace, sostenibile e privo di rischi per la salute. Evitare il fai da te non è una questione di “comodità”, ma di salvaguardia della salute e di raggiungimento di risultati duraturi e sicuri.

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Falsi miti sulla dieta chetogenica

La dieta chetogenica è spesso al centro di discussioni e dibattiti, anche a causa della disinformazione diffusa su internet. Miti e convinzioni errate portano le persone a intraprendere questa dieta con aspettative sbagliate, aumentando il rischio di abbandono o di effetti collaterali indesiderati. Ecco i falsi miti più comuni e le relative verità.

“La dieta chetogenica è per tutti”. Questo è uno dei miti più diffusi e pericolosi. Non è affatto vero che la dieta chetogenica sia adatta a tutte le persone. In realtà, esistono casi in cui è fortemente controindicata, come in presenza di patologie renali, epatiche o metaboliche non controllate. Ogni individuo ha una risposta metabolica diversa, ed è per questo che la dieta deve essere personalizzata e monitorata da un Biologo Nutrizionista.

“Si può mangiare grassi senza limiti”. Uno degli errori più comuni è pensare che nella dieta chetogenica si possa mangiare grassi in quantità illimitata. In realtà, non tutti i grassi sono uguali e la loro quantità deve essere stabilita in base al fabbisogno personale. Consumare quantità eccessive di grassi, soprattutto se di bassa qualità, può portare a problemi epatici e aumentare il rischio di accumulo di grasso viscerale. Un Biologo Nutrizionista seleziona con cura i grassi di qualità, garantendo un apporto adeguato e sicuro.

“La dieta chetogenica fa dimagrire velocemente”. È vero che inizialmente si nota una rapida riduzione di peso, ma spesso si tratta di perdita di liquidi e non di grasso corporeo. La vera riduzione del grasso avviene in modo graduale e sostenibile, con l’attivazione della chetosi. Un Biologo Nutrizionista guida il paziente verso una perdita di massa grassa costante e sicura, senza promuovere soluzioni drastiche o miraggi di dimagrimento rapido.

“La chetosi e la chetoacidosi sono la stessa cosa”. Niente di più sbagliato. La chetosi è uno stato metabolico naturale e controllato, in cui il corpo utilizza i corpi chetonici come fonte energetica. La chetoacidosi, invece, è una condizione patologica che si verifica soprattutto nei soggetti con diabete di tipo 1, dove i livelli di corpi chetonici diventano eccessivi e pericolosi. La chetoacidosi richiede un intervento medico immediato, mentre la chetosi, se ben gestita, è uno stato fisiologico naturale. Con il monitoraggio di un Biologo Nutrizionista, è possibile controllare i livelli di corpi chetonici ed evitare rischi inutili.

“La dieta chetogenica è difficile da seguire”. Molte persone abbandonano la dieta chetogenica perché la trovano noiosa e ripetitiva. Questo accade quando si segue la dieta in modo fai da te, limitandosi a mangiare sempre gli stessi alimenti (uova, carne e formaggi). Con l’aiuto di un Biologo Nutrizionista, è possibile creare ricette gustose e variegate, mantenendo alta la motivazione. I piatti possono essere creativi e saporiti, senza rinunciare al gusto.

“La dieta chetogenica è pericolosa per il fegato e i reni”. Questo mito si basa su un fondo di verità, ma va chiarito. La dieta chetogenica non danneggia gli organi sani, ma in soggetti con patologie renali o epatiche preesistenti, un eccesso di proteine e corpi chetonici può sovraccaricare il lavoro del fegato e dei reni. Tuttavia, con un piano bilanciato e il supporto di un Biologo Nutrizionista, si evitano sovraccarichi e si garantisce la sicurezza metabolica.

In conclusione, la dieta chetogenica è un approccio nutrizionale efficace, ma anche delicato. Per evitare di cadere nei falsi miti, è fondamentale affidarsi a un Biologo Nutrizionista, che offre informazioni basate su evidenze scientifiche. La corretta informazione e la personalizzazione del piano nutrizionale sono le chiavi per un percorso sicuro ed efficace. Non lasciare che i falsi miti influenzino la tua salute.

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Conclusioni

La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale complessa e delicata, che può offrire importanti benefici metabolici se seguita correttamente, ma che presenta anche rischi significativi se affrontata in modo autonomo. La differenza tra il successo e il fallimento dipende dalla personalizzazione del piano alimentare, dal monitoraggio continuo e dalla corretta gestione di ogni fase del percorso.

Affidarsi al fai da te non solo espone a rischi come squilibri nutrizionali, sovraccarico di fegato e reni e possibilità di chetoacidosi, ma aumenta anche la probabilità di abbandonare il percorso a causa di sintomi indesiderati come stanchezza, crampi muscolari e irritabilità. La chiave del successo sta nel seguire un percorso guidato e strutturato da un Biologo Nutrizionista, un professionista in grado di garantire sicurezza, personalizzazione e controllo.

Con il supporto di un Biologo Nutrizionista, è possibile:

  • Creare un piano nutrizionale su misura in base alle proprie esigenze e condizioni di salute.
  • Monitorare il livello di chetosi e i segnali metabolici per garantire la sicurezza.
  • Gestire le fasi più delicate della dieta, come la transizione iniziale e l’adattamento.
  • Ricevere consigli su ricette gustose e varie per evitare la monotonia alimentare.

Non mettere a rischio la tua salute con metodi improvvisati. Se stai pensando di intraprendere la dieta chetogenica, affidati agli esperti di Nutrizionista.Bio. I nostri professionisti ti guideranno passo dopo passo con un approccio personalizzato e basato su evidenze scientifiche.

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