Disfunzioni tiroidee

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLE
DISFUNZIONI TIROIDEE

Disfunzioni tiroidee

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
SULLE DISFUNZIONI TIROIDEE

disfunzioni tiroidee affidarsi a Nutrizionista.Bio in caso di fibromialgia 1

Cos'è una disfunzione tiroidea?

La disfunzione tiroidea si verifica quando la ghiandola tiroidea, situata nella parte anteriore del collo, non produce una quantità adeguata di ormoni tiroidei. Questi ormoni, la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3), regolano il metabolismo, la produzione di energia e la temperatura corporea. Un loro squilibrio può influenzare molte funzioni dell’organismo.

Le principali disfunzioni tiroidee sono ipotiroidismo e ipertiroidismo.

L’ipotiroidismo si verifica quando la tiroide produce pochi ormoni tiroidei, rallentando il metabolismo. Tra le cause più comuni c’è la malattia di Hashimoto, una patologia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la tiroide, riducendone progressivamente la funzionalità. Altre cause includono carenza di iodio, interventi chirurgici sulla tiroide o trattamenti con radiazioni. I sintomi possono essere affaticamento, aumento di peso, pelle secca, sensibilità al freddo e depressione.

L’ipertiroidismo, invece, è caratterizzato da una produzione eccessiva di ormoni tiroidei, che accelera il metabolismo. Può essere causato dalla malattia di Graves, da noduli tiroidei iperfunzionanti o da infiammazioni della tiroide. I sintomi comprendono perdita di peso, tachicardia, nervosismo, insonnia, tremori e sudorazione eccessiva.

Le disfunzioni tiroidee possono svilupparsi lentamente e manifestarsi con sintomi graduali. Per questo, una corretta diagnosi e una gestione adeguata sono fondamentali per il benessere dell’organismo.

Alimentazione e disfunzioni tiroidee

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella gestione delle disfunzioni tiroidee, in particolare dell’ipotiroidismo e della tiroidite di Hashimoto. Poiché la tiroide regola il metabolismo, il giusto apporto di nutrienti è essenziale per supportarne la funzione ed evitare squilibri metabolici.

Un piano nutrizionale mirato aiuta a ridurre l’infiammazione sistemica, modulando il sistema immunitario e migliorando la sintomatologia. Spesso si pensa che basti aumentare il consumo di frutta e verdura per ottenere benefici, ma la questione è più complessa: alcuni alimenti, anche se considerati salutari, possono risultare infiammatori in soggetti predisposti.

Una dieta su misura deve tenere conto di eventuali carenze nutrizionali che possono aggravare la condizione. Selenio e zinco supportano l’enzima deiodinasi, essenziale per la conversione degli ormoni tiroidei nella loro forma attiva. La vitamina D, spesso carente nei pazienti con tiroidite di Hashimoto, è cruciale per il sistema immunitario e il controllo dell’infiammazione.

Un ipotiroidismo non gestito può portare ad aumento di peso, dislipidemie e sindrome metabolica. Per questo, l’approccio nutrizionale deve essere personalizzato, adattandosi alle esigenze individuali e accompagnando il paziente nel miglioramento della funzione tiroidea e del metabolismo complessivo.

disfunzioni tiroidee e iperuricemia come gestire lacido urico

La nutrizione gioca un ruolo chiave nel trattamento della tiroidite di Hashimoto?

Una dieta mirata può essere un valido supporto nella gestione della disfunzione tiroidea, aiutando a modulare l’infiammazione e a migliorare il metabolismo. Un approccio nutrizionale antinfiammatorio può contribuire a ridurre l’infiammazione sistemica, ma non basta semplicemente “mangiare alimenti ricchi di antiossidanti”. Ogni persona ha esigenze specifiche, quindi è fondamentale un piano alimentare personalizzato e adattabile nel tempo.

L’ipotiroidismo non controllato può favorire un aumento di peso e aumentare il rischio di sviluppare altre patologie, come disturbi cardiovascolari e dislipidemie. Studi evidenziano una forte correlazione tra sindrome metabolica e tiroidite di Hashimoto, poiché queste condizioni tendono a coesistere e aggravarsi reciprocamente.

La tiroidite di Hashimoto ha un importante legame con il metabolismo: carenze di vitamine e micronutrienti, così come disturbi metabolici come la resistenza all’insulina, possono contribuire alla sua insorgenza o peggiorarla.

Intervenire con una nutrizione adeguata fin dalla diagnosi è essenziale per gestire al meglio la patologia e prevenirne le complicanze. Un supporto nutrizionale mirato può essere utile anche in caso di familiarità con la malattia, aiutando a mantenere il benessere metabolico nel tempo.

Ci sono alimenti che contrastano la tiroidite di Hashimoto?

Un piano nutrizionale basato sulla scelta di alimenti che, innanzitutto, non contengano precise sostanze infiammatorie e che contengano micronutrienti la cui mancanza accentuerebbe ancor più la problematica, diventa non solo utile ma necessario.

Alcuni alimenti ricchi di selenio e zinco, per esempio,  possono avere effetti anti-infiammatori, aiutando a proteggere la tiroide in quanto capaci di supportare l’enzima deiodinasi che converte la tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), forma attiva dell’ormone tiroideo. 

Inoltre, spesso le persone con la tiroidite di Hashimoto presentano bassi livelli di vitamina D, e la sua carenza può aumentare il rischio di disfunzioni autoimmuni. Infatti, la vitamina D ha un importante ruolo nel supporto del sistema immunitario.

Una dieta sana e bilanciata sarà capace di fornire i nutrienti necessari al corpo per supportare la tiroide, riducendo l’infiammazione.

Cosa causa la comparsa della tiroidite di Hashimoto?

Diversi fattori possono influenzare il funzionamento tiroideo, tra cui uno stile di vita irregolare, disfunzioni del sistema immunitario e ormonale, infezioni, carenze nutrizionali, stress e un’alimentazione sbilanciata. Tra le disfunzioni tiroidee, la tiroidite di Hashimoto è più comune nelle donne, con un rapporto stimato di 7:1 rispetto agli uomini.

Questa maggiore predisposizione femminile è legata a fattori ormonali, genetici e immunitari. Gli estrogeni sembrano influenzare il sistema immunitario, aumentando il rischio di sviluppare malattie autoimmuni. La condizione può manifestarsi più facilmente dopo la gravidanza o durante la menopausa, periodi caratterizzati da forti cambiamenti ormonali.

Anche la presenza di altre malattie autoimmuni, come la celiachia o il diabete di tipo 1, può aumentare il rischio di sviluppare la tiroidite di Hashimoto. Inoltre, sono stati identificati specifici geni associati alla malattia, situati sul cromosoma X. Le donne, avendone due copie, hanno un rischio maggiore di alterazioni genetiche che possono contribuire all’insorgenza della patologia.

Questa predisposizione suggerisce la necessità di un approccio nutrizionale mirato. Con Nutrizionista.Bio potrai ricevere un piano alimentare personalizzato, pensato per supportare la funzione tiroidea e migliorare il benessere metabolico.

Testimonianze

Un piano alimentare unico e personalizzato che si basa sulle più recenti evidenze scientifiche in ambito nutrizione.

Il Team di Nutrizionista.Bio

Siamo Biologi Nutrizionisti accumunati da una grande passione: accompagnarti e sostenerti fino al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Che siano di dimagrimento, estetici, di performance sportiva o di benessere fisico, siamo qui per te. I tuoi obiettivi, sono anche i nostri!

Domande frequenti

Qui troverai soluzioni e risposte alle domande più frequenti relative alla disfunzione tiroidea. Questa sezione è progettata per fornire chiarezza e informazioni essenziali, aiutandoti a migliorare la tua comprensione su questi argomenti cruciali per la salute e il benessere.

Se la tiroide produce troppi ormoni (ipertiroidismo), i sintomi includono perdita di peso, tachicardia, ansia, insonnia, tremori e sudorazione eccessiva. Se ne produce troppo pochi (ipotiroidismo), possono manifestarsi affaticamento, aumento di peso, pelle secca, sensibilità al freddo, depressione e costipazione.

Contattaci per una prima visita. 

Una disfunzione tiroidea non trattata può portare a complicanze serie. L’ipotiroidismo può favorire l’aumento di peso e il rischio di malattie cardiovascolari, mentre l’ipertiroidismo può causare problemi cardiaci, osteoporosi e, nei casi più gravi, crisi tireotossiche.

Contattaci per una prima visita. 

Le disfunzioni tiroidee possono influenzare il metabolismo, la regolazione della temperatura corporea, il sistema cardiovascolare e quello nervoso, causando affaticamento, variazioni di peso, ansia, problemi digestivi e alterazioni cutanee.

Contattaci per una prima visita. 

Una tiroide infiammata può manifestarsi con gonfiore nella zona del collo, affaticamento, variazioni di peso, pelle secca, sensibilità al freddo, disturbi dell’umore e, in alcuni casi, dolore nella regione tiroidea.

Contattaci per una prima visita.

La tiroidite di Hashimoto si sviluppa lentamente e può rimanere asintomatica per anni. Quando si manifesta, i sintomi includono stanchezza, aumento di peso, pelle secca, depressione, sensibilità al freddo e difficoltà di concentrazione.

Contattaci per una prima visita.

La vitamina D è fondamentale per il sistema immunitario e spesso carente nelle persone con tiroidite di Hashimoto. Livelli adeguati di vitamina D possono aiutare a modulare la risposta immunitaria e ridurre il rischio di disfunzioni autoimmuni.

Contattaci per una prima visita.

L’ipotiroidismo è una condizione in cui la tiroide produce pochi ormoni tiroidei. La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che porta progressivamente all’ipotiroidismo a causa dell’attacco del sistema immunitario alla ghiandola tiroidea.

Contattaci per una prima visita.

Le nostre sedi

Siamo presenti in Veneto e Lombardia con 6 diverse sedi. Scegli quella a  te più vicina e fissa il tuo primo appuntamento.