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Con questa dieta ho scoperto come aiutare la mia tiroide

Luisella Terzo - con questa dieta ho scoperto come aiutare la mia tiroide
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Io non lo so spiegare: dico sempre “mi sento diversa dall’interno”.
A volte con mio marito dico: non so come dirtelo, ma io fin da subito mi sono sentita disintossicata.
Oggi, dopo cinque mesi, sono ad 11,5 kg persi e ho scoperto un nuovo pianeta, veramente.
Ma quello che è impressionante è che mi è cambiato proprio il modo di organizzarmi la giornata; cioè il farmi da mangiare per me sola dicevo è una perdita di tempo. Io preferisco pulire, rassettare.

Adesso il tempo c’è. Me lo prendo, me lo prendo il tempo. E perché? Perché ho visto che funziona, che è quello che devo fare. Poi, ho avuto dei riscontri positivissimi, per cui la fatica, se vogliamo così dire, che poi fatica non è…è solo un’abitudine, un programmarsi è sempre stata supportata da un riscontro oggettivo.

Mi sentivo pesante…

Voglio dire, mi sentivo pesante.

La differenza quale è stata? Io ho sentito fin dai primi kg persi, la leggerezza nel camminare lungo i corridoi e le corsie del reparto. Mamma mia, dicevo, sono una libellula.

Io con questo sistema alimentare ho scoperto delle cose impensabili e delle combinazioni alimentari che per me erano totalmente sconosciute.

Francamente in passato non ho mai fatto nulla. Nessun tipo di diete, nessun percorso alimentare, nulla, perché non ne ho mai avuto bisogno. Addirittura io sono sempre stata sottopeso. Per cui cosa è successo a un certo punto nella mia vita? Ho iniziato a sentirmi male, proprio male fisicamente: dalla tachicardia, alla testa pesante.

Ho iniziato ad aumentare di peso, avere mancanza di respiro e una serie di problematiche a cui non riuscivo a dare una risposta. Di base, ho scoperto di essere un’ ipertesa. Quindi, pressione alta, con picchi molto importanti, sono arrivata anche a 210-220, con picchi di 120-130 di minima.

Cioè, da infarto proprio! Mal di testa potenti, spossatezza, stanchezza nervosismo. Mi alzavo al mattino già stanca, ma stanchissima, zero forza, zero niente, tono dell’umore sempre basso. Le giornate passavano così. Finivano e iniziavano sempre uguali e sempre difficoltose.

Tra l’altro io faccio un lavoro molto impegnativo anche da un punto di vista emotivo – psicologico.

Sono un operatore socio sanitario, lavoro in un reparto di malati con demenza e disturbi del comportamento – Alzheimer – per cui coinvolgimento allo stato puro. E dove occorre anche un certo impegno a livello fisico. Molte volte ho dovuto lasciare il lavoro per quanto stavo male. E quindi sono dovuta rientrare a casa.

Una piccola insufficienza lieve /moderata a due valvole cardiache.

C’è una familiarità con patologie cardiache alle spalle molto importante e.. questo è stato un primo impatto. Di pari passo, fra i vari accertamenti, scopro di avere una tiroidite di Hashimoto, ovvero una malattia autoimmune infiammatoria cronica.

I capelli, ho iniziato a perdere anche i capelli.  Io ho sempre avuto una testa da leone; lo stesso mio parrucchiere aveva notato che il capello era diverso, non strutturato. Perché la patologia autoimmune, la tiroidite nello specifico, comporta anche proprio un cambiamento a livello di pelle, capelli, unghie. Cioè va proprio a destabilizzare, a minare il tessuto proprio in toto.

Insomma, prima di arrivare alle assunzioni di farmaci ci sono voluti quei 6-7-8 mesi; un pò di studio, tra virgolette, che ha poi comunque confermato la patologia: quindi una diagnosi vera e propria.

Si inizia con l’assunzione di farmaci, assunzione quotidiana. La situazione era abbastanza sotto controllo: meno tachicardia, la pressione comunque sempre altalenante … tanto era alta quanto poi bassa, soprattutto nell’ultimo periodo. Novembre, dicembre e gennaio sono stati dei mesi pazzeschi a livello proprio di ipertensione, da trovarmi a 160 – 170, senza terapia, al bisogno, trovarmi con 90- 60: c’era da impazzire, da star male proprio fisicamente, in costante aumento di peso, gonfia proprio, la testa sempre pesante.

C’è qualcosa che non va!

Quindi ne parlo con mio marito e gli dico: senti c’è qualcosa che non va! Io continuo a mangiare sempre le stesse cose, però qua sto lievitando come un panettone. Avevo l’impressione soprattutto zona fianchi, pancia, viso collo, insomma: sto lievitando, se vado avanti di questo passo a fine anno arrivo a 80 kg.

Tra l’altro ho anche una patologia vertebrale lombo sacrale con schiacciamento vertebrale e protrusioni e ernie. Peso non se ne deve prendere. Ho detto qua devo fare qualcosa. A me non interessa una semplice dieta. Io non mi devo mettere a dieta, devo imparare, perché secondo me sbaglio qualcosa o mangio qualcosa che non va. Non so. Sbaglio. C’è qualcosa che non va.
Non è il discorso togli questo metti l’altro eccetera c’è qualcosa che non va.

Premetto che sono sempre stata sregolata negli orari, cioè colazione… Mai fatta! Se non in albergo, durante il periodo delle vacanze. Allora sì, pane burro marmellata ecc. Forse a casa del latte e caffè. Punto e basta. Non avevo tempo. Cioè sentivo di non avere tempo e non mi sono mai presa tempo per mangiare, per farmi da mangiare.

La ciliegina sulla torta è stata quando mio marito si è trasferito per lavoro 5 giorni a settimana in un’altra regione. E’ fatta: cioè io dal lunedì al venerdì non mangiavo. Non mi facevo da mangiare. Non vedevo il senso di farmi da mangiare, sporcare le padelle per me sola.
Ma chi me lo fa fare! Aprivo il frigo: formaggio, cioccolata e affettati. Splendido.

Però, ho capito che questo era completamente sbagliato.

L’incontro con Nutrizionista.bio

Come sono arrivata ai nutrizionisti? Per caso! Cioè, ho portato mio marito a fare una visita oculistica e c’era un bel tabellone fuori con scritto Nutrizionisti.Bio. MMh. .. forse fa per me. Mi sono collegata al sito, ho letto un pò e ho deciso. Partita! Ho chiamato. Sono partita.

Quando mi è stata diagnosticata la patologia autoimmune, la tiroidite di Hashimoto, non mi è stato dato nessun consiglio, cioè i consigli sono stati più che consigli delle tracce da seguire. Ovvero, tra 6-8 mesi rifare gli esami ormonali per vedere se il dosaggio della terapia sostitutiva è ancora nel range o deve essere modificata, una ecografia ogni 12-18 mesi. Punto.

Mi è stato chiesto: ha notato la pelle più secca, i capelli cadono, un aumento di peso? Sì, sì, sì.

Cosa è successo? Nel frattempo, incuriosita, sono andata a leggere da sola che cos’è la tiroidite di Hashimoto, scoprendo dalle cause ai sintomi, la cura, le terapie, l’alimentazione e lì ho scoperto che per esempio tutta la famiglia dei cavoli, cavoletti, cavolfiori, cose che per dire in autunno-inverno io ci andavo alla grande, così come con le verdure di stagione, c’erano quelle, io prendevo quelle, che tra l’altro mi piacciono, bene, ho scoperto che appartengono ad una famiglia che non va assolutamente bene per la patologia autoimmune.

Mi sono detta: Ma scusa un attimo, quanta altra roba sto mangiando che non va bene per questa cosa? Quindi io prendo un farmaco, magari continuo ad aumentare il dosaggio del farmaco, ma di pari passo continuo a mangiare delle cose e quali non lo so, perché nessuno me l’ha detto, cose che vanno ad inficiare il lavoro della terapia, quindi sono in un circolo vizioso.

I miei 3 obiettivi

E’ per questo che uno dei miei tre obiettivi era questo: cioè la perdita di peso, il controllo della pressione, il discorso di capire cosa va bene e cosa non va bene per la gestione della patologia autoimmune.

E, quindi, di conseguenza avere una educazione alimentare tarata sulle mie due patologie di base che comunque sono croniche, per cui devo gestirle vita natural durante.

Questo è stato il mio focus, il mio obiettivo.

Ed è per quello che, anche se ho avuto qualche momento, non dico di sconforto, ma difficile, beh che ci sta, penso proprio che ci stia, ma mi ha dato la forza di andare avanti perché ho visto i risultati, li ho sentiti proprio, li ho sentiti dall’interno proprio: la testa più leggera, non ho più avuto mal di testa, la pressione ogni giorno sempre un pò più bassa e adesso posso dire che si mantiene dentro i limiti normali.

Il più delle volte al mattino non prendo il farmaco per la pressione perché è già tendente non al basso ma comunque dentro i limiti più che normali, per cui non vado a prendere un farmaco che mi abbassa una pressione che è già buona.

All’inizio come primo obiettivo, come primo step, dato da tutte le misurazioni fatte dal dottore, peso eccetera eccetera, l’obiettivo era 60 kg.

Il dottore mi ha detto: il tuo peso ideale è 60 kg ed era quello che pensavo anch’io. Passa un pò di tempo, pochissimo, raggiungo il primo obiettivo di 60 kg mangiando comunque a sazietà, voglio dire, è quello che è impressionante e non sgarrando mai, neanche nel periodo delle frittelle.

Poi ho pensato al discorso della schiena. Ho parlato con il dottore e ho detto: senta ok, abbiamo raggiunto questo primo obiettivo di 60 kg, potrei anche fermarmi qua. Nel senso, l’obiettivo è stato raggiunto, mi sento bene, sto bene però mi sono dimenticata il discorso della patologia scheletrica, le ernie, le protrusioni, se fosse possibile, non dico tanto, ma con un altro kg e mezzo due, secondo me troverei giovamento anche per questo discorso, cioè meno peso carico in quella zona, meglio sto.

Per cui il dottore mi ha suggerito un altro tipo di percorso. Beh, questo, ricordo non è stato molto semplice.

Ho fatto 20 giorni un pò duretti, nel senso che non ho patito la fame, assolutamente no, ma la difficoltà è stata avere oggi lo stesso menù di domani, con un unico alimento per pasto. Non dico di aver avuto la tentazione di mollare, no, perché sapevo che era un momento, un percorso che dovevo fare per arrivare a questo secondo obiettivo, che è arrivato, è arrivato e quindi siamo ritornati ad avere più scelta, più movimento nella scelta delle pietanze, eccetera.

-11,5 kg in 5 mesi

Il mio peso iniziale se non ricordo male era di 66 kg, mi sembra. Le garantisco che io li sentivo tutti, mi sentivo proprio gonfia, pesante, riprendendo il discorso del lavoro, io faccio molta strada, sono sempre in piedi, cammino molto, vado avanti e indietro, avanti e indietro. Però mi sentivo pesante.

Quindi io sono partita da 66 kg, ad oggi, dopo 5 mesi, sono a meno 11,5 kg. Il tutto in 5 mesi: ora ho un peso di 54,4 kg. Ho perso diversi centimetri di vita. L’armadio non è stato rinnovato, ma sono stati rispolverati dei vecchi capi che non mettevo da sicuramente 2/3 estati.

Quindi massima soddisfazione!

Nel primo mese sentivo di dover seguire tutto in maniera ferrea, proprio delle regole e quindi io mi sono buttata a seguire tutte le indicazioni che mi dava il dottore. Per esempio anche lo zenzero, bibite allo zenzero. Ora, mi togli il succo di frutta, mi togli le bevande zuccherate, niente, niente latte, niente orzo.. ma cosa bevo io? Acqua e zenzero. L’ho scoperto. Non sapevo neanche dove trovarlo al supermercato e lo giuro, non sapevo dove trovarlo. L’ho trovato, ho letto su internet come preparare queste bevande, quanto lasciar bollire, come fare ecc. E ho scoperto che mi piace.

Io con questo sistema alimentare ho scoperto delle cose impensabili e delle combinazioni alimentari, che per me erano totalmente sconosciute. Questo me lo conferma anche mio marito.

Il pesce con il finocchio. .. non ci abbiamo mai pensato ed è buonissimo. Per esempio, tutto quel finocchio non rientra nelle mie preferenze. Però, adesso lo mangio perché soprattutto so che mi fa bene. Quindi, sicuramente non ne mangio una quantità industriale. Questo è inutile negarlo.

Se ad una cosa preferisci dell’altro, voglio dire, ti limiti nella quantità, ok, però lo mangio. Io prima certe cose non le affrontavo proprio, assolutamente. Adesso mi faccio da mangiare, faccio la spesa con cognizione di causa, scelgo, prendo sempre alimenti freschi. Faccio delle scelte più oculate, tarate su di me.

E già questo è fantastico secondo me e poi gli orari, il fare colazione, beh sinceramente è una grossa novità.  Cioè cucinarmi le omelette, o la frittata oh mamma mia, non lo facevo mai mai mai mai e quindi cosa succedeva? Che io a lavoro ripiegavo su quelle sostanze e su tutte quelle combinazioni alimentari che per me non andavano bene. Il formaggio, l’affettato, il latte, l’orzo, perché ho scoperto che devo stare un pò attenta anche con il glutine, per esempio, una novità.

Il fatto di non mettere il sale, effettivamente, fa sì che si senta il sapore naturale della pietanza ed effettivamente non serve, perché l’alimento ha già il suo sale naturale. Il pesce, la platessa, senza sale, l’adoro! Con le foglia d’alloro, un filo di peperoncino oppure qualche volta ci metto lo zenzero sopra, eccetera.

Mamma mia, è fantastica. Pensavo di non farcela nel non usare sale. Per dire, la mano non mi cade proprio nel barattolo del sale. Da subito, impressionante. Io salavo prima di assaggiare, salavo prima di assaggiare; partivo dal presupposto che ci doveva andare sale e non l’ho più usato.

E quello che è pazzesco, il sabato e la domenica, quando rientra mio marito anche lui mangia tutto senza sale e dice si fa, si fa bene, si può fare e francamente io quando riparto il lunedì mi sento bene.

Avevo dei grossi dubbi sulle quantità, io non ero una mangiona. Cosa vuol dire mangiare finché si è sazi? Mi basta poco e quindi ho avuto difficoltà i primi tempi perché cucinavo in maniera esagerata.

Riempivo tutti i piatti perché avevo il terrore di rimanere, tra virgolette, a stomaco vuoto. Quindi fra un pasto e l’altro cosa faccio mi dicevo? Gli spuntini non li posso fare come prima. Per cui, cosa faccio? Finchè mangiavo il frigo era pieno di avanzi. Adesso sto anche imparando, mi sto tarando sulla mia capacità.

Sul cosa vuol dire per me essere sazio. Per cui su di me sto tarando cosa vogliono dire i 100 gr di pasta o piuttosto che 2 nodini di vitello. Prima ne mangiavo uno, per dire, adesso, me ne occorrono 2, con un bel contorno e sto a posto così e leggera allo stesso tempo.

Un altro bel sistema, in questo percorso, è l’applicazione.

Anche se all’inizio, io non è che sono molto pratica di queste cose, i computer e eccetera, sono andata un pò in panico, nel senso che ho detto mamma mia io non so…. farò sicuramente dei pasticci tremendi e invece no. E’ molto semplice e comoda, anche il fatto di registrare i dati della pressione, il peso..

sono cose che poi ti saltano subito all’occhio. Quindi è un buon sistema, pratico. Ti trovi in quel supermercato. A me è successo di aver dimenticato la lista e non ricordarmi cosa avevo in programma, allora aprire l’ applicazione e dire: Ah sì domani ho in programma questo, quest’altro.

A me è servito, anche in caso di emergenza, diciamo.

Quando mi guardo allo specchio penso di aver fatto la scelta giusta

Ad oggi, quando mi guardo allo specchio penso intanto di aver fatto la scelta giusta e di aver fatto una scelta giusta importante per me stessa. Oggi chi vedo allo specchio? Vedo la Luisella fisicamente di qualche anno fa. Mi guardo e mi sento bene.

Ho sempre avuto quella sensazione di essermi liberata da dentro di qualcosa che mi scorreva e che mi stava ostruendo. Questa è la mia sensazione. Non posso neanche chiamarle rinunce, ma neanche sacrifici. E’ un percorso di vita diverso ed è mosso dalla consapevolezza che quello che stai facendo è buono, e dal riscontro oggettivo che se ti senti bene, stai bene.

E questo lo vede anche chi ti sta di fronte; è una cosa che mi dice sempre anche mio marito. Io fin da subito mi sono sentita bene, quasi disintossicata. Ho visto, ho visto più voglia di fare, mi sento meno stanca, più propositiva. Le giornate sono un pò diverse. Sicuramente diverse.

Prima quando mi alzavo al mattino ero già stanca. Può succedere anche adesso, però è diverso… la sensazione è completamente diversa.

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